Viaggio di nozze in barca a vela: davvero qualcuno può pensare di passare così la vacanza più romantica della vita?
Ebbene sì, Marta e Daniele hanno scelto di trascorrere la loro luna di miele in barca a vela. Come se non bastasse hanno snobbato la classica crociera charter tutto compreso e si sono imbarcati in una traversata da Malaga a Tenerife per andare a vedere l’Oceano.
È lì che li ho conosciuti, in uno dei momenti più speciali della loro vita di coppia. È passato un anno e li ho intervistati: sono ancora sposati, quindi è andata bene!
Viaggio di nozze in barca a vela: di chi è stata l’idea?
Quando ci siamo conosciuti l’amante della vela ero io [Daniele], ma con il tempo Marta ha condiviso la mia passione. Cercavamo qualcosa di speciale da fare assieme e all’inizio siamo stati influenzati dall’immaginario classico della barca per le coppie, così abbiamo preso in considerazione una vacanza in catamarano in qualche posto paradisiaco, come le Maldive. Abbiamo cambiato idea temendo che sarebbe stato tutto molto organizzato: essere scarrozzati in giro per il mare non era quello che cercavamo. Volevamo essere partecipi dell’avventura e contribuire attivamente.
Avevate già fatto vacanze in barca prima?
No, nessuna. L’unica vela che avevamo testato era quella del nostro trimarano Freccia Rossa sul lago Maggiore, vicino a dove abitiamo. Per un po’ abbiamo cullato il sogno dell’intera traversata atlantica; alla fine abbiamo scelto di limitarci al tratto fino alle Canarie: per come siamo fatti ci era già sembrato un ridimensionamento ragionevole.
I tramonti infuocati sul mare, le cene al buio in pozzetto, i cieli fitti di stelle: sono dettagli molto romantici, ma non eravate mai soli. Dov’è l’intimità del viaggio di nozze in barca a vela? Esiste o bisogna rinunciarci?
Noi l’intimità ce l’abbiamo sempre, la chiamiamo complicità: che sia in barca, con gli amici o da soli, quella non può mancare. Una barca a vela di 15 metri, nonostante sembri piccola, ti permette comunque di avere i tuoi spazi: abbiamo trovato facilmente anche dei momenti solo nostri, sia di coppia che personali.


Consigliereste un viaggio di nozze in barca come il vostro? A che tipo di coppia?
Assolutamente sì, lo consigliamo, ma non a tutti. Serve spirito di adattamento, non è un hotel a 5 stelle. Se una coppia ritiene ad esempio che il campeggio non sia una vacanza adatta, allora anche la barca probabilmente non lo è. Bisogna desiderare di partecipare attivamente alla vacanza ed essere tolleranti verso persone con abitudini diverse dalle proprie. Noi in questo senso siamo stati particolarmente fortunati.
Qual è stato il momento migliore del viaggio in barca?
Daniele
Il momento più bello per me è stato l’atterraggio a Rabat. Non era una tappa prevista e dopo giorni di mare aperto, l’ingresso in porto e l’immersione in una cultura lontana, sono stati molto emozionanti.
Marta
Io ricordo intensamente l’ingresso nel porticciolo di Fuerteventura: il vento era molto forte e le persone sul molo ci applaudivano. È stato meraviglioso.

E invece quello peggiore?
Daniele
C’è stato un momento di tensione tra lo skipper e un membro dell’equipaggio. Durante la discussione io ero seduto nel mezzo e ho temuto che quel litigio potesse rovinare il resto del viaggio.
Marta
I momenti più tristi per me sono stati quelli dei saluti. Una volta giunti alle Canarie l’equipaggio iniziava a dividersi e i saluti all’aeroporto sono stati strazianti. Dopo aver condiviso un’esperienza così intensa, tutti insieme 24 ore su 24, gli addii sono stati impegnativi.
Che cosa vi aspettavate di trovare prima di partire in barca e invece non avete trovato?
Il vento! Quando si pensa all’oceano in barca a vela si immagina di volare sulle onde a vele spiegate. Invece abbiamo scoperto che anche in oceano può esserci bonaccia.
E cosa non pensavate potesse succedere e invece è accaduto?
La sorpresa più grande è stata trovare dei grandi amici. Speravamo di trovare delle persone simpatiche con cui divertirci, ma non immaginavamo di legare così tanto da continuare a vederci per condividere questa comune passione per il mare.
Un viaggio che per definizione dovrebbe essere condivisione di coppia è diventato condivisione con gli amici. Ma nessuno vi ha detto che non funziona così e che siete pazzi?
Sì, all’inizio quando raccontavamo i nostri programmi ce lo dicevano tutti. Ci guardavano malissimo, come se fosse l’inizio della fine. Quando al rientro hanno ascoltato i nostri racconti entusiasti, hanno capito che per noi è stata una scelta azzeccata.
Qual è la prossima avventura in programma?
Abbiamo riflettuto sul proposito di imbarcarci per l’intera traversata oceanica, ma non fa per noi. Amiamo capito che amiamo le tappe, ci piace visitare il territorio e scoprire le caratteristiche locali. Pensando a lungo termine ci piacerebbe volare fino alle Antille e da lì visitare i Caraibi. A breve invece siamo felici del gruppo che abbiamo trovato e con il quale abbiamo già organizzato – e continueremo a organizzare – viaggi in barca come piacciono a noi.
Marta e Daniele ridono con gli occhi. Mi fanno spegnere il registratore e mi versano un bicchiere di vino. Brindiamo a loro, a noi e al mare che ci ha fatto conoscere.
Le foto degli sposi (e dell’intrusa) sono del nostro amico velista Claudio.