L’idea di una vacanza in barca con i figli porta sempre con sé dei dubbi. Sono troppo piccoli e l’ambiente non sarà adatto a loro? O sono troppo grandi e si annoieranno?
Abbiamo già parlato di come prepararsi a un’esperienza in barca con bambini piccoli, ma quando l’età supera i 10 anni, non ti chiedi più se ce la faranno loro, inizi a dubitare di farcela tu (a sopportarli).
Milena è una grande viaggiatrice ed è appena tornata da una settimana in barca all’Isola d’Elba con il marito e la figlia Amanda, 12 anni. Ho chiesto a loro di raccontarci aspetti positivi e negativi di una una vacanza in barca in famiglia.
Iniziamo con le domande a Milena
Perché dopo il periodo di chiusura avete scelto di ricominciare proprio dalla barca?
Ammetto che la scelta di partire per una vacanza in barca a vela è nata un po’ per caso: un portale di viaggi in barca mi aveva contattato per una collaborazione con il mio blog. Erano i giorni in cui si iniziava a intravedere la fine del lockdown e, mentre al telefono parlavamo della piattaforma e delle vacanze in barca, mi si è disegnata in mente la scena di noi che partivamo per un viaggio all’insegna dell’aria aperta e dei respiri a pieni polmoni. Mi si è accesa una lampadina, ho pensato che quell’esperienza potesse essere il modo migliore per “rompere” con la chiusura dei mesi precedenti. E così prima di trovare un partner hanno trovato una cliente.
Quali erano i timori prima di partire? Si sono realizzati?
Per fortuna non ho avuto molto tempo di preoccuparmi, perché ho prenotato la vacanza pochi giorni prima di partire. Il timore più grande era che io potessi soffrire il mal di mare. In realtà tendo a soffrirne, quando viaggiamo in mare aperto, ma negli ultimi anni abbiamo provato diverse esperienze di navigazione su mezzi di ogni tipo, anche per diverse ore, e un po’ alla volta il mio corpo si è abituato. Durante questa vacanza all’Elba, il primo giorno ne ho un po’ sofferto ma ho usato i miei affezionati compagni di viaggio anti-nausea: zenzero e coca cola.
Nei giorni successivi invece sono stata benissimo, anzi, il dondolio del mare mi ha letteralmente cullato. Anche nelle notti in cui le onde ci facevano dondolare nei nostri letti, mi sono sentita a mio agio con questo movimento e nei primi giorni dopo la vacanza ne ho quasi sentito la mancanza (non solo per il mal di terra che mi aveva colpito 😉 ).

Un altro timore era legato alla convivenza in un ambiente così piccolo con altre persone. Per questo abbiamo optato per un noleggio privato, e l’unica persona con cui abbiamo avuto a che fare è stata lo skipper, che si è rivelato molto prezioso sia nella gestione della barca che nella preparazione dei pasti; quindi direi che anche questo timore si è rivelato infondato.
Qual è il vantaggio più grande che vedi nel passare una vacanza in barca con la tutta famiglia? Quali invece le scomodità?
Il vantaggio più grande è sicuramente quello di godere di un ottimo tempo di qualità tutti assieme, stando sempre all’aperto, potendo respirare a pieni polmoni, a maggior ragione in questo periodo dopo un lockdown che ci ha bloccato in casa per tanto tempo. Il senso di libertà e di forte legame con la natura che abbiamo provato in barca è qualcosa che fa bene allo spirito e al corpo. E’ vero che gli spazi sono piccoli, il bagno è minuscolo, non si può consumare troppa acqua, ecc… ma credo che queste “scomodità” siano in realtà ottime occasioni per togliere il superfluo e dedicarsi a ciò che conta.
Amanda fin da piccola è abituata a viaggiare con voi; ora che sta crescendo inizia a cambiare qualcosa?
Adesso Amanda ha 12 anni, ha un caratterino sempre più “fastidioso” (uso questo eufemismo per definire l’avvento dell’adolescenza nella nostra famiglia) ma durante i viaggi, per ora, è ancora la bambina che ama viaggiare con i genitori. Ovviamente emerge una crescente voglia di autonomia, che noi cerchiamo di assecondare. Anche la vacanza in barca è stata una conferma della sua grande passione per il viaggio. Si è ambientata da subito in barca, si è mossa con scioltezza dal primo giorno, dando una piccola mano allo skipper quando ce n’era bisogno. Ha trovato la sua dimensione anche in questo ambiente che potrebbe sembrare “scomodo”. Non so per quanto tempo vorrà ancora viaggiare con noi, ma vedere che se la sa cavare in tutte le situazioni è un grande motivo di gioia per me.

Eravate mai stati in vacanza in barca in 3?
È stata la nostra prima vacanza in barca in tre. Io e mio marito avevamo fatto una settimana in catamarano in Polinesia durante il viaggio di nozze e poi nient’altro.
C’era qualcosa che ti tratteneva da provare questa esperienza?
Credo che il motivo fondamentale sia stato che io soffrivo di mal di mare. Uso il condizionale perché in realtà in Polinesia sono stata benissimo, ma le altre navigazioni dalle nostre parti mi hanno sempre dato fastidio. Poi negli scorsi anni ci è capitato di navigare parecchio durante i nostri viaggi, anche per diverse ore e in situazioni scomode. Quindi forse il mio corpo si è abituato al movimento delle onde. O semplicemente la mia testa ha capito che non fosse il caso di provocare tutte quelle noie, visto che ammirare il mondo dal mare regala emozioni così forti… Adesso che questa esperienza è andata bene, non vediamo l’ora di replicarla!
Passiamo la parola ad Amanda
Quando hai saputo che avresti passato una settimana in barca con i tuoi genitori che cosa hai pensato?
Quando i miei genitori hanno deciso di fare una vacanza in barca ero molto felice e curiosa, perché avrei fatto una vacanza diversa dal solito e non sapevo bene cosa mi aspettava.

Il tempo ti è sembrato lento o è passato in fretta?
La vacanza in barca è stata molto divertente e il tempo è passato in fretta, sia durante il giorno che la sera. Mi piacciono le vacanze tranquille a contatto con la natura.
Che cosa facevi durante la navigazione?
Durante la navigazione mi divertivo a guardare il paesaggio, giocavo con i miei genitori (soprattutto a carte), leggevo, mi rilassavo e a volte mi sdraiavo per prendere il sole. Ho anche aiutato lo skipper, sia nelle manovre con la barca sia nella preparazione dei pasti.
Ci torneresti? Cambieresti qualcosa?
Tornerei volentieri a fare una vacanza in barca a vela perché è stato molto divertente. Sicuramente la prossima volta devo prendere meno vestiti eleganti perché di sera siamo quasi sempre rimasti a mangiare in barca, quindi costumi e un paio di vestitini sono sufficienti. Siamo partiti a inizio giugno e il clima era ottimo, le giornate erano lunghe e il mare fresco ma piacevole, quindi non cambierei stagione. Tornerei in vacanza con i miei genitori, ma mi piacerebbe provare anche con le mie amiche (e i loro genitori).
Mi racconti la cosa più bella della vacanza e quella che proprio non ti è piaciuta?
La cosa più bella della vacanza è stata tuffarsi dalla barca e fare il bagno al largo dove il mare era blu intenso (anche se l’acqua era un po’ fredda). La cosa che mi è dispiaciuta di più è stata usare poco la vela (c’era poco vento e lo skipper preferiva andare a motore). Usare la vela era più bello perché c’era meno rumore e ci si poteva rilassare di più.
Leggo Amanda e sorrido: quanta poca fiducia diamo a volte ai nostri ragazzi e ragazze? Invece in poche parole Amanda ha detto tutto quello che serve per descrivere una vacanza in barca a vela: la bellezza del contatto con la natura, un bagaglio essenziale, la buona compagnia… e sempre meglio andare a vela che a motore 🙂 |
Mi pare che l’esperimento sia riuscito, cosa ne dici Milena?
Consiglio a tutti di provarci. Magari partendo da un fine settimana se non ci si sente pronti per una vacanza più lunga, giusto per vedere come va, per sentire cosa si prova a vedere il mondo da un punto di vista diverso. Lo consiglio a chi ama il mare e la totale immersione nella natura. Lo consiglio anche a chi teme di non farcela a vivere in un alloggio così piccolo in mezzo al mare, perché magari provandoci scopre che ce la può fare e diventa una bella lezione di resilienza. Lo consiglio anche perché, come mi hai scritto tu prima di partire, in barca “le cose terrestri diventano piccole e lontane”: questo è verissimo e davvero terapeutico… Una settimana in barca mi ha fatto sentire coccolata e accolta con calore, portandomi un benessere fisico e mentale. Non dimentichiamoci poi che in barca si può arrivare in punti non raggiungibili via terra, anche solo per questo vale la pena provarci!
Le foto di questo articolo sono di Milena e Amanda, che ringrazio per aver risposto alle mie domande tra una partenza e l’altra. Buon vento ragazze!