Sardegna in barca a vela: con i bambini è possibile? Per me è un sì grandissimo. Ti spiego com’è andata la crociera in barca per la mia famiglia: i dubbi prima della partenza, l’itinerario e come ci siamo adattati alla vita di mare.
Prima volta in barca per tutta la famiglia
Era la prima volta in barca a vela per tutti noi. Ricordo le domande che mi ronzavano in testa prima di partire: per le bambine sarebbe stata adatta? e se avessimo sofferto il mal di mare? Dovrò comprare le scarpe da barca e imparare a cazzare la randa? Sarà sicura?
Oltre ai dubbi si è aggiunta anche la paura di fare domande sceme in un ambiente che ritenevo (a torto) snob ed elitario. Se anche tu sei all’inizio, ho raccolto in un altro articolo le risposte ai miei timori di viaggiare in barca a vela con bambini. Trovi consigli per il bagaglio, i giochi e lo spirito giusto per partire.
Tra le varie proposte di imbarco scelsi una barca piccola, solo per noi, in modo da non avere un itinerario prestabilito con tappe forzate. Avremmo fatto solo quello che ci faceva sentire a nostro agio. Ma ci sono molti modi per scegliere una vacanza in barca a vela, cerca quello più adatto a te a alle tue esigenze.
Sardegna del Nord in barca a vela: itinerario
Giorno 1
- imbarco a Olbia: presentazioni, spiegazioni e fondamentale discussione con le bimbe sulla scelta dei letti. Carta nautica sul tavolo per capire dove siamo e cosa si può fare
- si levano gli ormeggi, direzione area marina protetta di Tavolara

Giorno 2
- navigazione intorno a Tavolara e tuffo nei pressi dello scoglio del Molarotto
- decidiamo che stiamo bene e possiamo allontanarci dal porto di Olbia

Giorno 3
- Golfo Aranci
- Porto Rotondo
- Navigazione e un po’ di spruzzi in pozzetto andando verso le isole di li Nibani

Giorno 4
- Arcipelago di La Maddalena
- Cala Coticcio
- Spiaggia i Due Mari

Giorno 5
- La Maddalena: sosta tecnica per la barca e colazione al bar per noi
- navigazione fino all’isola di Budelli, tuffo e passeggiata a terra per vedere la Spiaggia Rosa.
- Cala Santa Maria

Giorno 6
- Sconfiniamo in Francia!
- Lavezzi, Isola di Piana, passaggio delle Bocche di Bonifacio
- Passeggiata a Bonifacio

Giorno 7
Inizia il rientro:
- Passaggio a Capo d’Orso
- due bordi davanti a Porto Rotondo
- Olbia

Sardegna in barca con bambini: le tappe del cuore
Isola di Molarotto
Poco più grande di uno scoglio, appartiene all’arcipelago di Tavolara ed è zona di riserva integrale: non ci si può avvicinare con barche a motore ne sbarcare sull’isolotto. Proprio per questo, gli animali marini che abitano l’area sono tanti e poco timorosi. Il capitano ci propose di tenere la barca a distanza per darci la possibilità di avvicinarsi a nuoto. Indossate le nostre pinne da apnea l’abbiamo circumnavigata, osservando murene e paguri, scendendo e risalendo in mezzo a nuvole di castagnole.

Cala Coticcio
È una spiaggia a nord-est dell’isola di Caprera che viene soprannominata anche Tahiti. Un fazzoletto di sabbia fine, incorniciato da rocce dorate e acque smeraldo. È raggiungibile con un impegnativo tragitto a piedi o, come abbiamo fatto noi, dal mare. La zona è riserva naturale, la fauna marina ricca e facilmente osservabile con un po’ di snorkeling.

Spiaggia Rosa
La spiaggia a sud-est dell’isola di Budelli è veramente rosa, grazie alla elevata presenza di gusci calcarei di un organismo unicellulare che popola la Posidonia Oceanica. È vietato non solo avvicinarsi con la barca (alcune boe delimitano il perimetro protetto) ma anche arrivarci a nuoto. Sotto consiglio del capitano ci tuffammo nella baia adiacente per poi percorrere a piedi il sentiero che permette di ammirarla, senza arrivare a calpestarla.

Isola Piana
Ok, non è in Sardegna, qui siamo in Corsica, ma in mare i confini non si vedono. Si trova a 300 metri dalla costa francese e per chi parte da terra si può raggiungere camminando grazie a un banco di sabbia poco profondo. Una vera zona franca per le bambine che, in acque basse e trasparenti, si godono sabbia e pesci. Nulla da invidiare ai colori dei Caraibi.

La barca
Da brava principiante non sapevo nulla di barche. Appresi sul posto che quella su cui mi trovavo era una barca d’epoca, con materiali e design molto diversi dalle normali barche da charter. Gli spazi non erano ottimizzati per una crociera classica; in quei 12 metri ora ci farebbero stare più cabine e bagni e armadietti. Ma una barca così si fa amare per molti altri motivi: il legno scuro, i dettagli storici, l’atmosfera di mare e avventure. È stato un battesimo della vela davvero poetico.
Bambini in barca: qualche dettaglio in più
L’itinerario descritto è di luglio 2016, quando le mie figlie avevano 6 e 4 anni. Avevano entrambe molta confidenza con l’acqua, anche se non sapevano nuotare. La più piccola si tuffava con i braccioli, la più grande iniziò a toglierli proprio durante quella vacanza. Noi genitori usavamo le pinne per avere più forza nel trainarle a nuoto o spingerle sul materassino.
Chiedemmo sempre di dormire in rada, cioè all’ancora nelle baie. Non abbiamo sentito il bisogno di passare la notte al porto, né di cenare al ristorante, né di fare docce lunghe o usare bagni più comodi. Stavamo bene proprio lì, sull’acqua. Svegliarsi presto e trovarsi in mezzo al mare è una sensazione che non conoscevo e che consiglio a tutti, con un’avvertenza: crea dipendenza. Probabilmente la godibilità delle baie e dello stare in rada diminuisce drasticamente nel mese di agosto.
A distanza di due anni ho intervistato le mie figlie per sapere che cosa è rimasto di quell’avventura. Ti lascio con i loro consigli per la vacanza in barca con i bambini.
Buon vento!