Resta con me, prima di essere un film, era un libro. Il naufragio di Tami Oldham Ashcraft avvenne nel 1983; 15 anni dopo decise di condividere la sua avventura scrivendo un libro e auto pubblicandosi. Solo nel 2002 la storia trovò un editore e uscì con il titolo Red Sky in Mourning.
Il film esce nel 2018, con accorgimenti narrativi necessariamente diversi. Se non conosci la storia e vuoi vedere il film senza spoiler, fermati qui!

Tami Oldham Ashcraft, Red Sky in Mourning: A True Story of Love, Loss, and Survival at Sea, Hyperion Books
Rosso di mattina
Tami e Richard sono due anime inquiete che si incontrano durante il loro peregrinare nel mondo. Sono marinai esperti: il mare non è solo la loro passione ma anche il loro lavoro. Per questo accettano l’incarico di trasferire l’Hazana da Papeete a San Diego attraversando l’oceano Pacifico.
Anche se torneremo presto, pensai, i nostri amici probabilmente non saranno qui. I marinai non restano mai a lungo in un posto, continuano a viaggiare.
La pioggia si avvicina, però è un uragano
Nel primo capitolo del libro succede già l’irreparabile: rosso di mattina, la pioggia si avvicina, ma non solo. L’imprevedibile traiettoria di una tempesta tropicale li insegue. Quando li raggiunge, Raymond è già classificato uragano. Sam muore disperso in mare. A Tami resta una barca disalberata, poche provviste e una voce nella testa.
È Richard? È Dio? Sta impazzendo? Non è chiaro ne a Tami ne al lettore. È una voce che litiga, ride, discute e che – soprattutto – perdona.
Se morire fosse stato il tuo destino, ora saresti morta, disse la voce. […] Stavo cominciando ad accettare che quella riflessione si insinuasse nella mia coscienza.
Il libro continua con un’incalzante alternanza tra la lotta quotidiana per la sopravvivenza e i ricordi di una vita avventurosa lungo itinerari poco battuti.
Una storia d’amore
Resta con me è una storia che, se non fosse vera, si direbbe che l’autore si è lasciato prendere un po’ troppo la mano. È una storia d’amore, non solo tra i due protagonisti. È una storia d’amore per il mare – di più, per l’oceano – e per la vita vissuta intensamente.

È una dichiarazione di resa davanti alle forze della natura ma soprattutto è la storia di una donna che si salva da sola. Tami non è passata dalla spiaggia delle vacanze alla barca del principe azzurro. Tami era in viaggio da anni e aveva esperienza di navigazione, di pesca e di cantiere. Poco dopo il salvataggio, Tami torna in barca, e torna in Polinesia, dove tutto era iniziato, per ricominciare.
Mi viene chiesto spesso di parlare in qualche circolo nautico. Vogliono che la sopravvissuta all’uragano racconti la sua storia di persona. La prima cosa che sottolineo in tali occasioni è che non racconto la mia storia per spaventare gli aspiranti navigatori oceanici, bensì per incoraggiare chiunque sogni di navigare a farlo.
[Le immagini sono tratte dal sito del film https://www.adrift.movie/]