Nuotare al mare con i bambini può essere fonte di frustrazione anche per i più esperti frequentatori della piscina comunale. Non c’è corso di nuoto genitore-figlio che ti prepara al trauma dell’andare al mare con la famiglia, se quello che ti piace fare è stare in acqua.
Il mare (per noi) prima di avere figli
- Avvistiamo una sottile striscia blu in lontananza, mentre siamo ancora in autostrada. Tiriamo giù il finestrino e sentiamo odore di mare, alziamo il volume della radio e sorridiamo.
- Nel bagagliaio ci sono due scatole in plastica: una con pochi vestiti leggeri, l’altra con mute, maschere, boccagli e pinne.
- Siamo innamorati delle nostre pinne da apnea lunghe un metro che spuntano come vele dagli zaini quando ci inerpichiamo nei sentieri nascosti tra i cespugli di rosmarino selvatico, perché le spiagge migliori si raggiungono con le scarpe da ginnastica, non con l’infradito.
- Quando arriviamo non serve stendere l’asciugamano, tanto entriamo subito in acqua, e comunque non c’è sabbia per stendersi, al limite uno scoglio meno spigoloso di un altro.
- Passiamo in acqua ore, ci immergiamo, risaliamo, uno chiama l’altro: hai visto qui sotto? Un polpo, una cernia, una murena, una nuvola di castagnole. Come vorrei avere le branchie.
Il mare (per noi) con i figli
- Avvistiamo una sottile striscia blu in lontananza, mentre siamo ancora in autostrada. Le bambine si agitano, e iniziano a chiedere: quantomanca?quantomanca?quantomanca? ininterrottamente fino all’arrivo; alziamo il volume della radio per non sentirle.
- Nel bagagliaio abbiamo talmente tanta roba che non si riesce a vedere il lunotto posteriore: da una parte vestiti di ricambio, cappellini, creme solari, merende, acqua; dall’altra costumi, braccioli, ombrellone, borsa frigo, scarpette da scoglio, maschere, boccagli e pinne.
- Siamo innamorati delle nostre pinne da apnea lunghe un metro, ci salvano la vita. Servono da motore per non affogare quando le bambine si aggrappano al collo o alla schiena; ci permettono di spingere un materassino al largo con passeggeri a bordo, come se fosse un motoscafo.
- Per la spiaggia cerchiamo il compromesso, a volte sabbia per loro, a volte scoglio per noi. Quando arriviamo inizia l’operazione crema 50+ che, assieme al caldo, fa aumentare il livello di nervosismo di tutti i componenti della squadra. Poi finalmente si raffreddano i bollenti spiriti in acqua.
- Passiamo in acqua dai 5 ai 15 minuti, poi le labbra delle piccole diventano viola, uno dei due si sacrifica ed esce, l’altro rimane a cercare polpi, cernie e murene, cercando di immortalarli con foto e video della GoPro. Come vorrei avere il villaggio con il baby club.
Il mare, per noi
Al mare siamo la versione migliore di noi, più belli e più felici. I grandi hanno più pazienza, le bambine dormono di più. Ci sentiamo gente di mare, anche se abitiamo in pianura Padana.
Rimpiangiamo i vecchi tempi? In alcuni momenti forse sì…
Ma piano piano le ragazze prendono confidenza con l’acqua, si tuffano dagli scogli senza paura della profondità, indossano la maschera per vedere cosa c’è nel blu. Provano ad abbandonare i braccioli, scendono un po’ sotto, per vedere l’effetto che fa.
Misuriamo quanto crescono anche così, con i centimetri di distanza che mettono tra loro e noi quando siamo in acqua, ogni estate di più.