Come comportarsi in barca a vela? Ci sono delle regole per una vacanza?
In barca esistono delle regole, sì, ma la maggior parte sono indicazioni di buon senso. Se ti imbarchi per la prima volta e temi che l’ambiente sia rigido e formale, non ti preoccupare, questi suggerimenti servono soprattutto per convivere serenamente con il resto dell’equipaggio.
Le regole sono uguali per tutti…
Tutti tranne per il capitano, s’intende.
Prima di partire
Prima di prenotare o di accettare un invito, informati sullo spirito della vacanza. Ci sono tanti modi di vivere una crociera e ti conviene informarti su com’è organizzata.
- Skipper e hostess si occuperanno di tutto o dovrai contribuire anche tu ai lavori di bordo?
- Qual è il programma di massima? Uscite a terra, ristoranti e notti nei porti? O navigazione, aperitivi in barca e notti in rada?
Non c’è una cosa migliore in assoluto, ma meglio saperlo prima di salpare.
Regole di abbigliamento in barca
A meno che tu ti non ti stia imbarcando su uno yacht di lusso, l’abbigliamento è di tipo informale. Devi stare comodo e caldo. Puoi portare un cambio elegante, se ci tieni, per la sera in cui andrai al ristorante. Per il resto del tempo la tenuta sportiva è perfetta. Tutto il discorso sulle scarpe lo puoi ripassare nell’articolo dedicato a come vestirsi in barca.
La valigia rigida è vietatissima, perché occupa troppo spazio e rischia di ammaccare qualcuno (o peggio, la barca). Scegli un borsone o uno zaino. Se hai preparato bene il bagaglio per la vacanza in barca, il resto è in discesa.
Ruoli in barca
A meno che non sia una regata o un lavoro – dove ci sono dei ruoli ben precisi – in vacanza tutti fanno tutto, a turno. Cucinare, pulire, sistemare, aiutare con le manovre delle vele o all’ormeggio. Se tutti collaborano il lavoro è piacevole e fa parte del divertimento della vacanza.

Il comandante ha sempre ragione
Carlo, il comandante con cui mi sono imbarcata per la tratta Mediterraneo – Canarie, la sera prima di partire mi ha dato una delle prime importanti lezioni di vita in barca:
In barca c’è democrazia, certo. Basta che poi si faccia come dico io.
Questo è giusto non solo perché è casa sua, ma perché è lui il responsabile della navigazione e della sicurezza a bordo. Anche chi ha esperienza, se non è in comando, esegue gli ordini. Vedrai che il capitano userà questa autorità per le manovre o le decisioni sulla rotta o in base al meteo, non di sicuro per importi cosa preparare per cena.
Per iniziare bene
Per partire con il piede giusto ed entrare subito nelle grazie del capitano ricordati di:
- chiedere il permesso di salire a bordo,
- toglierti le scarpe.
Il permesso per salire a bordo è una tradizione. È vero che hai pagato per la tua vacanza ma – soprattutto se la barca è di proprietà dello skipper – stai entrando a casa sua. Non costa nulla, è un gesto carino, e fa capire che sei già entrato nello spirito giusto.
Le scarpe: toglile subito, prima di mettere piede sulla barca. Lasciale pure sul molo per un attimo, sali sulla passerella scalzo e accomodati in pozzetto. Dopo le presentazioni il capitano ti darà indicazioni su qual è la tua cabina e dove puoi mettere le tue cose.
Quando sei in barca
Le regole da rispettare quando sei in barca sono quelle di una casa un po’ delicata. Ma vedrai che quando sarai lì, vivendoci, ti verranno naturali.
Utilizzo delle risorse in barca: elettricità e acqua
Il capitano ti spiegherà, in funzione delle soste in programma, quanto bisogno c’è di essere parsimoniosi.
Sia l’elettricità che l’acqua sono abbondanti quando sei nei marina, attaccato alla colonnina dei servizi. Non significa sprecare, ma che è il momento giusto per rifornire i serbatoi e mettere in carica tutto quello che hai.
In navigazione entrambe le risorse sono limitate: i serbatoi hanno una capienza definita e le batterie si ricaricano quando il motore è acceso. Per questo non si dimenticano rubinetti aperti e non si usano piastre e phon: docce veloci e ricariche solo di piccoli dispositivi.
La gestione del cibo
Se ci si mette d’accordo bene su come gestire la cambusa, metà dei motivi di litigio sono annullati. Spesso si fa una spesa tutti insieme prima di salpare: se hai gusti o esigenze particolari fallo presente.
Quando la vacanza comprende anche il servizio di cucina puoi dare una mano a preparare e sparecchiare, ma non dovrai stare ai fornelli. In tutti gli altri casi si stabiliranno dei turni. Anche se non sei un grande cuoco non ti preoccupare: fatti assegnare i pranzi, in cui spesso si mangia una pasta o un piatto freddo, e lascia le cene a chi è più appassionato. Io ho scambiato spesso un turno in cucina con due al lavaggio piatti.

Come usare le attrezzature della barca
Sarà il capitano a darti istruzioni su come funzionano le dotazioni della sua barca. La regola che vale sempre è: usale con la cura che avresti se fosse tua e, se non sai come si fa, chiedi.
Il posto dove più spesso si combinano disastri è il bagno. Il wc nautico ha degli scarichi molto più stretti di quello di casa e non bisogna gettare dentro nulla che non sia prodotto dal tuo corpo. Anche la carta igienica va nel cestino. Una delle prime cose che ti spiegheranno all’arrivo è proprio come funziona il bagno in barca.

Rispettare gli spazi in barca
Mantenere l’ordine in barca è importante per due motivi.
- Gli spazi comuni servono per una pacifica convivenza.
- Una barca, anche se ormeggiata, ondeggia. Quando inizi a navigare potrebbe anche sbandare (sì, è normale). Immagina: dove andranno a finire tutte le cose quando tavolo e mensole si inclinano? (Ecco un esempio qui sotto…)

Importante: non occupare mai il tavolo da carteggio. Quel tavolino che c’è sottocoperta, vicino alla radio e agli strumenti di bordo, è il posto di lavoro del capitano. Deve poterlo raggiungere in ogni momento senza chiedere a qualcuno di spostare il telefono o gli occhiali da sole.
Una zona che tende a riempirsi di accessori nei momenti di relax è il pozzetto (la zona esterna con le sedute e il tavolino). Quando si decide di muoversi controlla di non aver dimenticato l’asciugamano o il libro che stavi leggendo. In navigazione quello spazio serve per le manovre.
Per non scivolare, cadere e farsi male
Ricordati di non scendere sottocoperta se sei ancora bagnato o con asciugamani zuppi. Oltre a bagnare gli spazi comuni rischi che l’acqua faccia scivolare chi passa dopo di te. Cadere in barca è doloroso.
Per lo stesso motivo molti comandanti chiedono di non usare creme solari spray e di stendersi in coperta su un asciugamano. Le chiazze oleose non si vedono e sono scivolose.
Rispettare il mare
Non serve dire che in mare non si getta nulla, giusto? Tutta l’immondizia si riporta a terra. Si può fare un’eccezione con l’umido biodegradabile, solo quando si è lontani dalla costa.
Lo spirito giusto per convivere in barca
Metti in valigia pazienza e disponibilità, lascia a casa prepotenza e fretta. Ci saranno cambi di programma, imprevisti e persone con gusti ed esigenze diversi dai tuoi. Anche (o forse soprattutto) se parti con gli amici.
I fumatori faranno attenzione a non fumare sopravento, gli amanti della musica non la alzeranno troppo se qualcuno sta riposando. Anche i neofiti potranno chiedere al comandante di partecipare alle manovre o stare al timone. Se c’è qualche esperto che si prende troppo spazio, chiedi il tuo turno.
Si possono portare i bambini in barca?
Sì, certo. Molti skipper accolgono volentieri le famiglie. Scegli però la crociera giusta e imbarcati con persone che hanno esigenze simili alle tue. Non ci sono regole speciali per i bambini se non quella che in barca non si corre.
Hai paura che non ti obbediscano? Fai come me e passa l’autorità al comandante: se le regole vengono dal vertice le ascolteranno più volentieri e capiranno che anche loro sono parte dell’equipaggio, esattamente come i genitori.

Un po’ di garbo
La tradizione marinara porta con sé una serie di consuetudini che non sei tenuto a sapere, ma che magari ti incuriosiscono. Sono tante, ne riporto solo alcune.
- Quando in navigazione si incontra un’altra barca, anche se sconosciuta, ci si saluta: basta un gesto con la mano che significa: “qui va tutto bene e lì? sì anche qui, grazie”.
- In porto è normale chiedersi qualche favore e ricambiare con un invito a bere qualcosa sulla propria barca. Si fa tutti parte del popolo che va per mare e si fa amicizia in fretta.
- Dopo le manovre le cime vanno sistemate, subito. Il motivo principale è la sicurezza, ma qualcuno potrebbe farvi riavvolgere una cima solo perché la matassa non è esteticamente perfetta. Riprova.
- I parabordi dividono i capitani in due fazioni: c’è chi non se ne cura e chi considera un’onta navigare con i parabordi appesi fuori. Se sei in barca con un capitano di questo tipo, e vuoi conquistarlo, assumiti l’incarico di toglierli appena usciti dal porto (e rimetterli prima di entrare).
Mi pare di averti detto tutto. Se scopri qualcosa che non ho aggiunto fammelo sapere. Tanto una sgridata dal capitano ce la siamo presa tutti.