Andare a vivere in barca a vela non significa sempre mollare tutto. Ci sono tanti modi per farlo e Laura ne ha uno tutto suo. Lei teme che non ci sia molto da dire, ma io le ho fatto lo stesso qualche domanda.
Come niente da dire?
Sai, non sono per mare, non ancora. Non so se c’è una storia da raccontare.
Se ti va tu inizia, poi vediamo.
Sono nata a Milano, cresciuta a Genova, ora vivo a Cagliari da 20 anni. Da 35 anni faccio la parrucchiera. Quest’anno ne compio 50: a volte credo che sia un po’ tardi, altre volte penso che in realtà non è mai troppo tardi.
Come hai scoperto la vela?
Ho iniziato 2 anni fa con un corso di canoa. Avevo voglia di entrare nel mare, non solo di vederlo dalla spiaggia. La canoa però non mi portava tanto lontano. L’anno successivo ho provato con la vela. Già dalla prima uscita, mi sono accorta dell’effetto che aveva su di me la barca. Appena iniziavo ad allontanarmi dal molo stavo bene. Più mi allontanavo dalla terra e più stavo bene. Così ho preso tutta la stabilità di questi anni e l’ho messa in discussione. Mi sono detta: sai che c’è Laura? Tutta questa terra ferma non mi piace mica tanto.
Troppa terraferma. Conosco questa sensazione. Poi?
A gennaio uno dei ragazzi del corso di vela comprò la sua prima barca. Doveva andarla a prendere a Marina di Grosseto, in Toscana e mi propose di andare con lui, ovviamente assieme a un equipaggio esperto. Eravamo due poco usciti – come si dice dalle nostre parti – ma con tanto entusiasmo: quella traversata sembrava una grande avventura. Ho risposto: sai che c’è? Mi sa che vengo. Era il 4 di gennaio.

Da Marina di Grosseto passammo l’isola di Montecristo, e raggiungemmo la Corsica per rimanere sottocosta. Poi navigammo in giù tutta la costa est della Sardegna fino a Cagliari. È stata un’esperienza importante: freddo, Grecale, onde, sempre qualcuno al timone perché non c’era pilota automatico.
In quella traversata io ho proprio perso la testa. Al rientro non mi sono più bastate le 3 ore a settimana di lezione, ho iniziato a desiderare anch’io di vivere la mia esperienza. Così mi sono ritrovata ad andare per barche.
Cos’hai trovato?
Lady Ludo è un C&C37 Benello di 11 m circa. È una barca che ha la mia età, a livello di mercato non ha quasi valore ma so che staremo bene e che sarà una buona casa.

Perché andare a vivere in barca?
Avevo iniziato a vedere barche di 8-9 metri, solo per le uscite. Ma pensando a quella settimana in cui sono stata giorno e notte in barca – proprio dentro la barca – mi sono resa conto che quello di cui mi sono innamorata era il modo di vivere. Era gennaio, niente bagni o spiagge, eppure io mi sentivo a casa. Uno spazio piccolo, confortevole, essenziale: ne desideravo uno mio.
Quando ho visto Lady Ludo mi ha colpito il suo essere contemporaneamente molto marina e accogliente. Lo spazio dentro è delizioso e perfetto per viverci e cambiare stile di vita. Io non ho compagno o figli e non ho bisogno di una barca grande. Deve portarmi per mare ed essere comoda per me e il mio cane Jean Paul.
E la tua casa di adesso?
La terrò. È in centro a Cagliari e conto sul fatto che possa essere interessante come casa vacanze da affittare ai turisti. Così aiuterà un po’ le mie entrate.
Con il lavoro che progetti hai?
Il lavoro rimane. Il negozio è mio, l’ho sempre gestito con passione. È un lavoro che ho scelto e che non ho intenzione di lasciare. Magari lavorare un po’ meno, quello sì. Iniziare a delegare e prendermi più tempo per andare per mare.
Anche se abito a Cagliari ho sempre vissuto tra casa e negozio, un po’ al chiuso. Per me è arrivato il momento di vivere di più fuori. Qui l’inverno è corto, si può fare. Arrivare a casa ed essere sul mare, ogni sera guardarmi un tramonto; se mi sveglio presto anche l’alba. Mi piace la vita del molo, le persone con cui ho a che fare. Proprio di fronte al mio ormeggio c’è un signore di Carloforte che credo abbia 75 anni e vive in questa barca di neanche 10 metri, anche lui con un cane. Sarà il mio dirimpettaio.
Il tuo cane è salito in barca? Ci sta volentieri?
Certo. Il cane è l’ultimo dei miei pensieri. È un cane che ho adottato e che è stato tanto tempo in uno spazio piccolo, con me ha conquistato la libertà. Sale in barca senza problemi e si muove con facilità.

Quali sono le prossime mosse?
Intanto appropriarmi della barca al 100%. Ora è in cantiere a fare carena. L’ho fatta tirare su per vederla bene prima di comprarla. Visto che è lì faccio anche fare la carena fatta bene, ma alla prossima occasione mi piacerebbe farla da me.
Poi mi dovrò trasferire e prendere le misure di questa nuova vita. A quel punto cercherò un equipaggio di amici per esplorare i dintorni. Da dove sono, basta poco per raggiungere posti meravigliosi. Questa è una grande fortuna che ho: sono già qui, ho tutto a portata di mano. Devo solo uscire dal porto.

Tutte le foto di questo articolo sono di Laura, che ringrazio per condiviso con me il sogno mentre si realizzava, quasi in diretta. Buon vento Laura!